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Mindfulness: vivere consapevoli nel presente

Ciò che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi
e poi perdono i soldi per recuperare la salute.
Pensano tanto al futuro, che dimenticano di vivere il presente
in un modo tale che non riescono a vivere né il presente, né il futuro.
Vivono come se non dovessero mai morire
e muoiono come se non avessero mai vissuto” – Dalai Lama


Vi è mai capitato di avere così tanti pensieri nella testa da non riuscire ad essere lucidi? Oppure di sentire il battito del cuore così forte dentro il petto da aver paura che scoppi?
Se la vostra risposta è sì, allora c’è bisogno di aprire gli occhi su quelle che sono le reali conseguenze dello stress cronico ed apprendere un modo per riorganizzare le vostre risposte psicofisiche allo stress.

Siamo tutti un po’ stressati

Quando si parla di benessere o malessere non è possibile separare gli aspetti psicologici da quelli fisici: la coscienza è un’unità psicosomatica dove il Sé integra, regola e governa le interazioni di ogni sua singola cellula.

Un’esperienza stressante, minacciosa o dolorosa, conduce il Sé ad attivare il sistema della paura e della difesa per poter sfuggire ad un pericolo o reagire ad un attacco.
L’attivazione dell’asse dello stress stimola la produzione di adrenalina, noradrenalina e cortisolo, ormoni che consentono di utilizzare l’energia del sistema per sostenere la tensione neuro-muscolare conseguente allo stato di attivazione. Si verifica, quindi, un’attivazione disfunzionale dell’asse dello stress, dove dapprima il sistema opererà una resistenza allo stressor, poi un esaurimento, e, nei casi più gravi uno stato di dissociazione.
Nelle condizioni di grave stress, dove il Sé non può esercitare una risposta funzionale, si verifica una disconnessione tra i centri del cervello superiore, quelli prevalentemente razionali e di pensiero, e i centri del cervello limbici, deputati alle emozioni. Emergono così i blocchi della comunicazione, l’inibizione ad agire, la disregolazione delle funzioni neuroendocrine e ormonali.
Quante volte vorresti dire qualcosa ma poco dopo ti blocchi? Quante volte limiti la tua espressione e la tua capacità di agire?
Le evidenze psicopatologiche di questa disconnessione neuropsicosomatica sottolineano conseguenze che vanno dalle più leggere alterazioni, fino alle potature neuronali e alla tossicità neuronale (Schore, 2010; Liotti e Farina, 2011; Van der Kolk, 2015).

Vivere consapevoli

Mindfulness, che letteralmente significa “pienezza della coscienza”, è uno stato di consapevolezza del presente senza giudizi. E’ la tecnica base per sviluppare una consapevolezza “psicosomatica” di Sé da cui parte l’intero percorso di benessere psicofisico, orientato alla liberazione dei blocchi e alla crescita personale.

Le origini della Mindfulness sono rintracciabili nella pratica meditativa buddista che indica la via della consapevolezza. La tradizione buddista, infatti, non suggerisce un cambiamento nelle situazioni esterne agli individui, quanto piuttosto una trasformazione dell’individuo stesso a livello cognitivo ed emotivo.

Fu un biologo della School of Medicine dell’Università del Massachussets, Jon Kabat-Zinn, a portare nel 1979 la meditazione in Occidente, all’interno dei contesti clinici per valutarne l’efficacia.
Nacquero così i primi programmi di Mindfulness che ancora oggi sono largamente diffusi ed utilizzati.

Mindfulness Psicosomatica

Il Protocollo Mindfulness Psicosomatica è stato sviluppato dall’Istituto di Psicosomatica PNEI dell’associazione Villaggio Globale, a partire dalla necessità di trattare l’individuo nella sua unità e globalità psicofisica, e anche al fine di contribuire all’evoluzione di una più matura e attiva consapevolezza all’interno del grande cambiamento della cultura globale.

Il protocollo prevedere numerose pratiche attraverso cui è possibile giungere a diversi benefici:

  • Riduzione dello stress;
  • Riduzione di ansia e depressione;
  • Riduzione di impulsività e aggressività;
  • Miglioramento del benessere e delle emozioni positive;
  • Bilanciamento del sistema simpatico – parasimpatico;
  • Aumento della consapevolezza di sé.

La Mindfulness Psicosomatica è una tecnica molto semplice ed essenziale per sperimentare una consapevolezza in cui scompare la divisione tra corpo, emozioni e mente ed emerge uno stato di silenzio, pace e benessere. Nonostante la sua facilità è forse la tecnica più profonda e potente che ha creato più realizzazioni spirituali nel mondo. È la tecnica di meditazione più rilassante, facile e profonda da poter praticare ad ogni ora e in ogni luogo, anche al risveglio, nelle pause del lavoro, o sul letto prima di dormire.

Il Body Scan Psicosomatico è uno strumento clinico per l’esplorazione soggettiva dei blocchi psicosomatici che insegna alle persone a percepire e descrivere le sottili sensazioni corporee interne. Con la pratica questa consapevolezza diventa sempre più definita e chiara.

Gli esercizi di energetica costituiscono una sintesi delle più efficaci applicazioni della medicina tradizionale cinese e indiana basate sul Tai Chi e Qi Gong, chiamate “pratiche di lunga vita”. Sono in grado di ribilanciare l’attività del sistema simpatico e parasimpatico rivitalizzando le funzioni fisiologiche del corpo, aumentando la fluidità e la forza, sciogliendo le tensioni neuro-muscolari.
Si possono trovare più di 700 pubblicazioni scientifiche sull’efficacia del Tai Chi e del Qi Gong sulla riduzione dei rischi cardiovascolari, sul miglioramento della depressione, dell’artrosi, dell’insonnia, della fibromialgia e così via.

Praticare la Mindfulness

La pratica costante della Mindfulness e degli esercizi del Protocollo Mindfulness Psicosomatica, aiuta il percorso verso l’integrazione della consapevolezza di Sé che riunisce in modo coerente e sincronico:

  • la consapevolezza corporea, relativa al cervello rettile, sede della coscienza corporea-istintiva. Regola le funzioni e le pulsioni primarie, è responsabile dei comportamenti istintuali aggressivi, la dominanza, la territorialità;
  • la consapevolezza emotiva, relativa al cervello mammifero, sede della coscienza emotiva-affettiva e delle funzioni di comunicazione e relazione sociale. Modula e orienta i comportamenti più istintivi e automatici attraverso le emozioni e l’affettività;
  • la consapevolezza mentale, relativa alla corteccia cerebrale, sede della coscienza mentale-cognitiva, delle funzioni logiche razionali, del pensiero scientifico e concreto, del pensiero simbolico, intuitivo e artistico.

Vuoi praticare la Mindfulness Psicosomatica? Consulta i prossimi eventi oppure contattami per maggiori informazioni.

Bibliografia:
Liotti, G., Farina B. (2011). Sviluppi Traumatici. Eziopatogenesi, clinica e terapia della dimensione dissociativa. Milano: Cortina Editore.
Montecucco F.N. (2005), Psicosomatica Olistica, Edizioni Mediterranee, Roma.
Schore, A. N. (2010). Relational trauma and the developing right brain: The neurobiology of broken attachment bonds.
Van der Kolk, B. (2015). Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell’elaborazione delle memorie traumatiche. Raffello Cortina, Milano.

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